• Prijedor: gli incontri previsti per la prima tappa del viaggio – la cittadina di Prijedor – saranno organizzati in collaborazione con l’Agenzia della Democrazia Locale di Prijedor. Organo previsto dal consiglio d’Europa nel 1993 all’interno dei processi di pace in ex-Jugoslavia utilizzando gli strumenti della cooperazione decentrata, vede oggi la presenza di ben 13 ADL sparse tra Croazia, Serbia, Montenegro, Bosnia, Albania e Macedonia. L’ADL di Prijedor è stata aperta nel 2000 e funge da interfaccia con la comunità del Trentino-Alto Adige, che dal 1995 ha instaurato una stretta relazione di cooperazione comunitaria con Prijedor. Lavora sui temi dello sviluppo locale, elaborazione del conflitto, democratizzazione della pubblica amministrazione, diplomazia dal basso, e non ultimo il sostegno alle realtà giovanili con un occhio di riguardo verso l’educazione alla pace ed alla gestione non violenta dei conflitti. E’ così che nel periodo settembre-dicembre 2001 è nato un progetto chiamato “Let’s talk about peace and return process” che ha visto protagoniste tutte le scuole superiori di Prijedor e il ginnasio di Sanski Most per un totale di circa 700 studenti e 25 professori di tutte le etnie coinvolti. Nel programma pensato dalla ADL sono stati previsti seminari con gli insegnanti e i responsabili di associazioni della società civile di Prijedor e Sanski Most in merito alle seguenti questioni: diritti umani, tolleranza come condizione di stabilità, democrazia e pace, educazione alla coesistenza e alla tolleranza, problema del ritorno. Gli stessi temi sono stati trattati in workshops mirati con gli studenti. Sono state inoltre organizzate tavole rotonde pubbliche per dare voce ai problemi che i bambini e i ragazzi ritornati incontrano nelle scuole. Negli anni successivi sono state organizzate diverse edizioni di un progetto chiamato “School for Peace” che è stato realizzato in cooperazione con l’Osservatorio sui Balcani di Rovereto e con il supporto del Congresso dei Poteri Locali e Regionali del Consiglio d’Europa. Alle giornate del seminario hanno partecipato alcuni ragazzi dei vari centri giovani e ONG operanti nell’area di Prijedor. Alle attività ha preso parte anche un numero di ragazzi provenienti da Sanski Most, Novi Grad e Zavidovici. Gli obiettivi che la scuola di pace si prefiggeva sono: l’aumento delle capacità di comprendere i conflitti, il trasmettere capacità di base per la trasformazione dei conflitti in modo pacifico e non violento, l’aumento e il rafforzamento della partecipazione dei giovani alla vita pubblica, la capacità di networking tra giovani leaders e, non ultimo, la promozione di relazioni di amicizia inter-etniche tra i giovani coinvolti. Nella seconda edizione sono state coinvolte anche l’organizzazione Oneworld e il Centro per l’azione non violenta di Sarajevo e di Belgrado.
  • Sarajevo: gli incontri previsti a Sarajevo saranno organizzati con l’associazione GARIWO Sarajevo – (http://www.gariwo.org/portal/). L’Organizzazione Non Governativa (ONG) GARIWO Sarajevo è stata creata nel 2001 come ufficio decentrato della rete internazionale Gardens of the Righteous Worldwide (www.gariwo.net). L’organizzazione ha sede ad Hadzici, nella periferia della capitale della Bosnia Erzegovina. Sarajevo e’ un simbolo di vita urbana multi-etnica che offre uno scenario ispiratore preziosissimo per le attività di questa ambiziosa ONG. Lo scopo di GARIWO Sarajevo è quello di commemorare i molti individui coraggiosi che si sono opposti agli abusi, umiliazioni, torture, uccisioni di persone innocenti sulla base dalla loro etnia e/o differenza religiosa avvenute durante le recenti guerre in Ex-Jugoslavia. In questo intento, la costruzione di un Giardino dei Giusti a Sarajevo sarebbe nello spirito analogo al ”Yad Vashem” di Gerusalemme, un giardino-memoriale che commemora coloro che hanno aiutato e protetto le vittime dell’olocausto. Come a Gerusalemme, il Giardino di Sarajevo sarebbe un memoriale-giardino dedicato al libero arbitrio degli individui che hanno scelto di resistere alla manipolazione della maggioranza e alla sua pressione a conformarsi. Purtroppo le circostanze attuali a Sarajevo non hanno ancora consentito la creazione del Giardino dei Giusti. Sebbene i preparativi per la sua realizzazione fisica siano ancora in corso, l’attenzione si e’ attualmente spostata verso lo sviluppo di programmi educativi riguardanti il coraggio civile di combattere l’apatia, il conformismo e l’intolleranza.
  • Mostar: anche per quanto riguarda Mostar, gli incontri saranno organizzati in collaborazione con l’Agenzia delle Democrazia Locale della cittadina erzegovese. In particolare, si prevede un percorso parallelo durante i mesi antecedenti il viaggio nel quale i ragazzi italiani e una classe di studenti mostarini leggeranno il libro “L’orso europeo o il negozio di giocattoli” di Gianfranco Draghi, per poi discuterne impressioni e contenuti tutti assieme durante la permanenza a Mostar.

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