Dei 17 mulini ad acqua che appartengono da secoli alle famiglie rurali, 3 sono completamente distrutti, ma per altre 14 c’è la speranza che possano essere salvati. Circa 950 abitanti del villaggio che si trovano sulla strada regionale Niš – Vlasina sperano che questa rarità architettonica possa diventare una vera attrazione turistica. Sono convinti che il restauro dei mulini farebbe sostare i turisti di passaggio per qualche giorno anche nel loro villaggio.
I mulini più antichi sono costruiti di terra e fango. Dentro sono ancora conservate antiche ruote, la pietra da macina e la bilancia per la misurazione di farina fresca. C’erano una volta anche la caldaia e il forno per il proja (una specie di piatto composto da polenta) e il kaćamak (fatto di patate, formaggio e farina di mais).
Rada Stanković (70 anni) co-proprietaria di uno dei vecchi mulini è nata a Donji Dušnik e lì ha passato tutta la sua vita. Lei dice: “Mio marito ha macinato regolarmente. Si andava ai mulini non solo per lavorare, ma anche per stare in compagnia e divertirsi”. Ora il villaggio e’ vuoto, i giovani se ne sono andati.
A Dušnik raccontano orgogliosamente che proprio il loro villaggio e’ stato il centro della regione di Zaplanja. Da un decreto del re Obrenovic nel 1926, i bagni pubblici c’ erano solo a Belgrado, Nis e a Dušnik. E proprio lì che intendono aprire un centro turistico che nella sua offerta avrà anche la visita ai mulini.
Zoran Dimitrijević, direttore dell’ organizazzione turistica di Gadzin Han, dice che in tutta la Serbia non ci sono i mulini come quelli di Dušnik. Questi mulini ad acqua appartengono alle famiglie o sono proprietà dei villaggi. I Mulini costruiti su quattro pietre rivelano che ci sono quattro proprietari.
(www.novosti.rs)

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