Vi racconterò molte cose di queste terre nei prossimi mesi, ma per iniziare ecco una 
lista facile di dieci luoghi che ho visto e che secondo me non si possono perdere durante un viaggio in Bulgaria.

Sofia, la capitale

È un po’ anomala rispetto alle grandi capitali a cui siamo abituati. Forse è per questo che i viaggiatori la amano o la odiano. Io rientro nella prima categoria, infatti è già per la seconda volta che ci vado. Sofia non mostra subito i suoi tesori e va avvicinata e scoperta con curiosità e pazienza. Gli amanti dell’arte potranno ammirare straordinarie e numerose icone antiche in musei semi-nascosti, mentre gli appassionati di archeologia potranno curiosare negli scavi archeologici in centro città e scoprire i reperti del museo archeologico più grande della Bulgaria. Gli ecologisti avranno ettari di parchi verdi da percorrere a piedi o in bicicletta in pieno centro. Infine, chi ama il buon cibo e i locali di tendenza avrà solo l’imbarazzo della scelta nella vasta e variegata offerta della città.


Plovdiv, capitale europea della cultura 2019

È un’altra tappa imprescindibile di un viaggio in Bulgaria. La città che ha conquistato l’importante appuntamento del 2019, insieme all’italiana Matera è senza dubbio la città più vivace e più vicina all’atmosfera “europea” occidentale. In città si respira entusiasmo, accoglienza, voglia di farsi conoscere. La città antica, con le case nello stile della Rinascenzache si affacciano lungo strette vie acciottolate, è uno scrigno prezioso. E le ampie vie pedonali della città nuova da cui spuntanoanfiteatri romani e antiche moschee lasciano a bocca aperta.


Plovdiv


Chiude il terzetto delle città da vedere assolutamente in Bulgaria l’antica capitale del Paese, che oggi ha perso un po’ del suo smalto per trasformarsi in un luogo forse troppo commerciale e turistico. La sua peculiarità è la posizione, con le abitazioni sorte sulle rocce che si affacciano 
intorno all’ansa del fiume Jarna. Preparatevi a panorami originali e di grande effetto, che è d’obbligo gustarsi in tutta la loro bellezza da una delle tante terrazze che si affacciano proprio sulla gola. E poi preparatevi a camminare: è una città che si deve leggere e scoprire in verticale, a partire dalla sua fortezza.

La costa sud del Mar Nero

La maggior parte dei turisti va a Varna, la località più conosciuta sulla costa del Mar Nero. A istinto, però, io ho deciso di escluderla dal mio itinerario, tanto più che, viaggiando in alta stagione, temevo di trovare soltanto una gran massa di turisti in una città balneare un po’ anonima. Ho scelto invece le piccole località del sud, al confine con la Turchia, scelte dalle famiglie bulgare e praticamente da zero turisti stranieri. A partire da Ahtopol, piccolo villaggio sulla costa a sud a un’ora daSozopol, escluso da tutte le guide turistiche che ho consultato, per proseguire con la spiaggia di Sinemorets, alla foce del fiume Veleka e terminare nella minuscola Rezovo, una manciata di case proprio sul confine con la Turchia. Sono luoghi dalla bellezza selvaggia, ma che rendono perfettamente il carattere del Mar Nero. Ed è stata una bella immersione nella realtà locale!

Nesebar, patrimonio Unesco

Dovrete mettervi i paraocchi come i cavalli, per evitare di essere investiti dalla gran massa di bancarelle pacchiane per turisti che invadono il centro storico di questa bellissima città che si allunga su una penisola affacciata sul Mar Nero, ma ne varrà la pena. Il centro storico è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, visto che in pochi metri ospita una decina di chiesette duecentesche e trecentesche, alcune delle quali ancora splendidamente affrescate. In tre ore è possibile visitarle tutte e apprezzare questa eccezionale eredità del passato. Se poi amate le folle e le bancarelle di souvenir, potete sostare più a lungo, viceversa, come ho fatto io, limitare la visita a una gita di mezza giornata.

I monasteri

La Bulgaria trabocca di monasteri, più o meno antichi e più o meno affascinanti, ma tutti imponenti e situati in luoghi suggestivi, immersi nel verde e a volte in mezzo ai monti. I tre più importanti sono il monastero di Rila, a 20 km da Sofia, quello Bachovo, a 15 km da Plovidv e quello Trojan, vicino alla Valle delle Rose. Spesso sono quasi del tutto ricoperti da affreschi, sia all’interno sia all’esterno e rappresentanto una tappa fondamentale per immergersi non soltanto nella spiritualità e nell’arte, ma anche nella storia stessa della Bulgaria. Tra le mura dei monasteri, infatti, si nascosero per anni alcuni tra i più famosi rivoluzionari bulgari, come Vasil Levski e Hristo Botev, durante la preparazione della rivolta, finita nel sangue, del 1876 contro il dominio ottomano, che portò però alla guerra russo-turca e alla nascita dello stato bulgaro indipendente.


Il monastero di Troyan

I luoghi del Risveglio nazionale

Per comprendere un Paese e un popolo, è importante avvicinarsi alla sua storia e ai suoi valori. Ci sono alcuni luoghi, sparsi soprattutto nei paesi della Valle delle Rose, particolarmente cari ai bulgari: quelli legati alla lotta per abbattere i cinque secoli di dominio ottomano. Ancora oggi, nei giorni di festa, decine di bulgari vengono qui a visitare monumenti, lapidi e chiese legati alla memoria storica. I più importanti sono il passo di Šipka, a 1.306 metri, dove il 17 settembre 1877 si svolse l’epica resistenza dei seimila soldai russi contro i 30mila ottomani, il tempio-memoriale Hram pametnik dedicato a questa vittoria, la casa-museo di quello che è il rivoluzionario più amato, Vasil Levski, a Karlovo e a pochi chilometri, a Kalofer, quella dell’altro poeta-rivoluzionario più noto, Hristo Botev. Se poi avete la fortuna di passare da queste parti nel mese di maggio, come non ho potuto purtroppo fare io, troverete questi luoghi invasi dalle rose, una delle caratteristiche più note della Bulgaria. altrimenti dovrete accontentarvi di acquistare uno dei tanti prodotti di bellezza realizzati in loco con questo fiore.

Melnik, il villaggio del vino

La Bulgaria è nota anche per il suo vino. Potrete assaggiarlo ovunque a prezzi molto contenuti, ma il villaggio più famoso per la sua produzione è Melnik, nel sud del Paese, a 20 km dal confine greco. È un paesino di poche anime, ma molto noto dal punto di vista turistico e per arrivarci si percorre una splendida strada panoramica tra le colline e minuscoli villaggi agricoli. A Melnik le cantine fanno a gara per proporre degustazioni e c’è l’imbarazzo della scelta in quanto a ristoranti ai cui tavoli assaggiare le specialità bulgare accompagnate dal vino della casa. Vale una sosta, ma potrebbe essere molto bello anche trascorrervi una notte.

Il villaggio-museo di Koprivistica

È rimasto tale e quale a quello che doveva apparire a fine 1800, quando proprio da questo villaggio partì la rivolta contro il giogo ottomano, preparata da alcuni giovani rivoluzionari e finanziata dai mercanti del luogo. Oggi questo paesino dalle vie acciottolate attraversato da un torrente, è stato trasformato in una sorta di museo diffuso, grazie alle numerose case e residenze storiche che conserva e che probabilmente rappresentano il miglior esempio di architettura nello stile della Rinascita nazionale. Si può comprare un biglietto cumulativo per visitarle tutte oppure limitarsi ad una passeggiata lungo i suoi viottoli, immergendosi nell’atmosfera locale. Da Sofia si raggiunge facilmente lungo la strada statale che conduce alla Valle delle Rose.

Le tombe dei Traci

La Bulgaria è la terra dei Traci, una delle popolazioni più antiche comparse in Europa e che ha lasciato un’eredità importante, ancora in parte da scoprire. I resti più preziosi finora ritrovati sono costituiti soprattutto da alcune tombe. La più famosa è quella che si trova a Kazanlâk, che è anche il capoluogo della Valle delle Rose e può essere una buona base per visitare con calma i dintorni. Da due anni purtroppo la tomba originale non è più visitabile perché l’ossigeno stava deteriorando gli affreschi. È stata realizzata una copia perfetta a due passi e che ovviamente si può visitare. Lo so, non è la stessa cosa e anch’io sono rimasta delusa. Però la ricostruzione è davvero fedele e aiuta a capire molto bene sia la tipologia della tomba, sia ad apprezzarne gli affreschi e il loro significato. In alternativa o in aggiunta, potete tentare di trovare e visitare le tombe trace più piccole e meno conosciute, ma forse ancora aperte. Io non ce l’ho fatta a causa del poco tempo, ma devo dire che la curiosità mi è rimasta. Le guide ne segnalano una nei pressi di Šipka e altre in zona. Attenzione, però: né la guida Touring del 2012 né la Lonely Planet del 2013 riportavano che la tomba di Kazanlâk fosse chiusa. Come vi dicevo, la Bulgaria è ancora tutta da scoprire e anche in questo risiede molto del suo fascino.

Le cose da vedere in Bulgaria non si esauriscono ovviamente qui. Ci sono alcuni luoghi che avrei voluto vedere ma che per motivi di tempo ho dovuto escludere dall’itinerario. Per tutti i consigli e le notizie pratiche per organizzare la visita, invece, vi rimando ai prossimi post, così come per l’approfondimento di ogni singolo punto di questa lista.

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