Alla conferenza stampa organizzata in occasione del lancio di questa iniziativa, sono state precisate le attività con le responsabilità e scadenze ben definite, e presto dovrebbero essere nominati anche i coordinatori. Quattro ministri si riuniranno periodicamente per discutere i risultati.
Tra i firmatari della lettera di intenti è Ljiljana ≈†evo, che ha firmato il documento a nome della Commissione per la conservazione dei monumenti nazionali della Bosnia-Erzegovina.
Ministro degli Affari Civili, Sredoje Nović, ha descritto questo documento come uno dei più grandi progetti nel settore della cultura a livello regionale e ha sottolineato che l’UNESCO saprà riconoscere questo nella fase finale del progetto.
Nebojsa Bradic, ministro della Cultura di Serbia, ha detto che nei paesi balcanici si mischiano molte culture e civiltà e questo fatto incoraggia tutti alla realizzazione di progetto. Lui è convinto che i quattro paesi della regione avranno buon motivo di gioire se loro necropoli medievali si iscrivono nella lista dei Patrimoni dell’umanità dall’UNESCO, in modo che ogni paese può raggiungere un altro dei suoi monumenti sulla lista di UNESCO. Finora Serbia li ha sei e questo sarebbe il settimo, dice Bradić, raggiungendo che si tratta di una iniziativa molto importante per loro.
Ministro croato, Božo Biškupić, ritiene che la cultura di queste necropoli fa parte integrale della cultura nazionale di tutti quattro paesi. Ha detto che i quattro paesi lavoreranno insieme e con l’aiuto di esperti per entrare nella lista dei patrimonio dell’umanità dall’UNESCO.
Branislav Mićunović, ministro montenegrino, ha espresso la sua soddisfazione che il documento è stato firmato in Bosnia Erzegovina – terra degli “stećci”. Secondo lui, in BiH ci sono circa 66.000 di queste necropoli, in Serbia, 2 000, in Croazia 4 000 e in Montenegro circa 3.000.
Sulla lista dei patrimonio dell’umanità dall’UNESCO la Serbia ha sei, la Croazia sette, la Bosnia-Erzegovina due e il Montenegro tre monumenti culturali.

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