Raccontare non è mai facile, specialmente quando si racconta un viaggio che, tappa dopo tappa, si trasforma sempre più in un percorso alla scoperta non solo di paesi e di luoghi altri, ma anche dei propri limiti e di quelli, in generale, della società occidentale.

Tuttavia, bisogna riconoscere che Maurizio Crema è bravissimo in questo.

E così, grazie anche alle sonorità blues e tzigane del chitarrista Francesco Boldini e alla splendida location del Caffè letterario della Predara, Maurizio è riuscito a far sentire ogni persona del folto pubblico un suo compagno di viaggio.

Per circa un’ora e mezzo infatti sembrava di essere lì, seduti accanto a lui, su quella vecchia spider a condividere riflessioni, strani incontri, feste improvvisate e storie di viaggio.

Maurizio Crema e Francesco Boldini

Foto di Lorenzo Viesi

Un viaggio lungo circa 3000 chilometri e in solitaria.

Un viaggio lento e tutto dentro il paesaggio, dentro le atmosfere e le culture di luoghi diversi.

Un viaggio che lascia molto tempo per riflettere, sull’Italia di ieri e di oggi, sui Paesi al di là e al di qua dei confini orientali dell’Unione Europea.

Lungo la strada, le storie di imprenditori italiani, immobiliaristi improvvisati, badanti, prostitute, rom, poeti, operai e immigrati si mescolano e si completano.

E poi stravaganti avventure e incontri con bizzarri personaggi.

L’associazione Viaggiare i Balcani (che ha curato l’organizzazione della serata) e Maurizio Crema sono riusciti a trasformare un torrido sabato estivo a Trento in una fantastica avventura alla conquista di un immaginario Far East così vicino eppure così lontano dalle porte di casa.

Maurizio Crema e Francesco Boldini

Foto di Lorenzo Viesi 

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