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Bosnia-Erzegovina, preziosa tessera del grande mosaico d’Europa! Un viaggio attraverso una terra carica di Storia, impreziosita da genti di fedi religiose diverse e da culture e tradizioni che s’incontrano, si combinano e talvolta si scontrano. Un’occasione unica per ammirare questo Paese con i colori della primavera che illuminano fiumi e boschi ed avvolgono abitazioni e campagne, croci e mezzelune. 

L’itinerario è mosso da profonda curiosità culturale e umana per una regione spesso scossa dalla Grande Storia, in cui si intrecciano complesse storie personali, familiari e di comunità. Anche se le vicende del XX secolo ne hanno messo a dura prova la specificità, la Bosnia-Erzegovina rimane un ambiente in cui il tessuto multiculturale e multireligioso si avvertono con forza; un luogo che riesce a trasmettere forti emozioni e a stimolare riflessioni.

Una prima sosta a Jasenovac – lungo il serpeggiante fiume Sava che giunge sino a Belgrado – ci aiuta a prendere le misure con quel ‘900 che ha segnato l’intera regione in maniera profonda e a fare il nostro ingresso in Bosnia-Erzegovina con maggiore consapevolezza. Da Banja Luka, trasformata nella sua essenza intima dall’ultimo conflitto, ci inoltriamo poi nel cuore della regione. Attraversando le stupende gole di roccia del fiume Vrbas, giungiamo prima a Jajce – eredità della Bosnia cristiana medievale – e poi aTravnik, capitale politica per oltre un secolo della Bosnia ottomana, ma anche capitale culturale in quanto città natale del Premio Nobel Ivo Andrić: poeta, scrittore e diplomatico, autore della Trilogia sulla Bosnia, di cui Il Ponte sulla Drina è l’opera più nota. Più a Sud, Sarajevo ci apre le sue porte e ci invita a conoscere il passato ottomano e austriaco della città, a cercare di cogliere il suo spirito e la sua pluralità aldilà del lungo assedio degli anni ’90 e delle difficoltà del Paese nel dopoguerra. Ecco così raggruppati in pochi metri i centri della fede cattolica, ortodossa,ebraica e islamica; ecco le diverse forme e architetture della città; ma anche il luogo degli spari di Gavrilo Princip, che il 28 giugno 1914 hanno fatto precipitare l’Europa nel primo conflitto mondiale; e poi la Biblioteca Nazionale ed Universitaria, risorta dalle ceneri del 1992 … Rivolgiamo poi il nostro sguardo all’Erzegovina e ai suoi gioielli: la verde Neretva e la splendida città diMostar – un tempo centro di gravità tra Adriatico e Balcani. Qui si distende plasticamente lo Stari Most – il “Ponte Vecchio” – ricostruito dopo l’abbattimento del 1993 e simbolo di una città che vive un presente di divisione e diffidenza. E infine Počitelj, cascata di pietra,cheannuncia il vicinissimo Mare Adriatico ed il più vasto mondo mediterraneo con le sue abitazioni e con il verde, i colori e le essenze dei suoi numerosi orti e giardini privati.

Ecco così un programma per un viaggio interiore, perapprezzare la bellezza della natura, delle architetture e delle persone, per riflettere su temi che sono parte del nostro presente. Un programma che mette al centro l’Europa, la sua Storia, la sua civiltà frutto di mille apporti, di mille scontri e di mille abbracci. Tutto questo con Viaggiare i Balcani e i suoi partner locali, appassionati e determinati a valorizzare questo enorme patrimonio di spirito e culture.     

Partenza alle 05:00 da Trento e sosta a Mestre FFSS alle 8.00 per ulteriore raccolta dei partecipanti. Possibile un punto di raccolta aggiuntivo per aderenti provenienti dal Veneto orientale e dal Friuli-Venezia Giulia. Dopo il pranzo libero in Slovenia, proseguiamo lungo il tracciato di quella che in epoca socialista era chiamata Autostrada della Fratellanza e dell’Unità e che univa i tre centri di maggiore rilievo della compagine jugoslava: Lubiana, Zagabria e Belgrado. Prima di varcare il confine tra Croazia e Bosnia-Erzegovina sostiamo presso il sito memoriale di Jasenovac: campo di sterminio dove nel corso della Seconda guerra mondiale il regime ustascia croato filofascista e filonazista ha disposto l’eliminazione violenta di Serbi, Ebrei, Rom ed oppositori politici. Arriviamo in prima serata a Prijedor per cena in ristorante e pernottamento in hotel 3*.

Area memoriale Jasenovac. Foto LB
Jasenovac. Spomenik. Foto LB

Al mattino ci spostiamo a Banja Luka, centro nevralgico della Republika Srpska – una delle due entità politico-amministrative di cui si compone il Paese. Una passeggiata nel cuore della città ci permette di apprezzare alcuni edifici di particolare importanza politica e religiosa, ma anche i luoghi dove pulsa la vita quotidiana di un centro noto alle cronache della regione balcanica per il pesante terremoto del 1969. Puntiamo poi verso l’interno della Bosnia. Costeggiando lo splendido fiume Vrbas giungiamo così a Jajce, capitale della Bosnia nel Medioevo, dov’è possibile pranzare liberamente. Affascinante per il suo nucleo storico, aggrappato al pendio del monte su cui domina l’antica fortezza, la città fa mostra di abitazioni di architettura tipica della Bosnia centrale. Qui si trova anche il Museo dell’AVNOJ, nell’edificio in cui si è tenuta l’assemblea fondativa della Jugoslavia socialista nel novembre 1943. In un’atmosfera di altri tempi,l’allestimento mira a riprodurre l’ambiente in cui si è svolto l’incontro dei vertici delle forze partigiane che ha portato alla nascita del nuovo Stato guidato da Josip Broz Tito. Lasciata Jajce, continuiamo verso sud per arrivare a Travnik, dove sono previsti cena e pernottamento in hotel 3*.

Banja Luka. Palazzo della Presidenza RS. Foto LB
Banja Luka. Cattedrale di Cristo Salvatore. Foto LB
Jajce. Foto LB
Jajce. Museo AVNOJ. Foto LB

Travnik è stata capitale ottomana nel corso del ‘700 e nella prima metà dell’800, dopo l’incendio di Sarajevo per manodelle truppe asburgiche guidate da Eugenio di Savoia. La vita della città – caratterizzata dalla fortezza medievale realizzata ai tempi della Bosnia cristiana – era animata dalla presenza di visir e rappresentanti diplomatici europei, descritta con ineguagliabile maestria da Ivo Andrić ne La Cronaca di Travnik. Visitiamo il centro storico inferiore, in cui spiccano la “Moschea colorata” – carica di preziose lavorazioni, disegni e colori – e la “Casa natale di Ivo Andrić”, che ospita un museo dedicato alla sua opera letteraria e alla sua fortuna. Giungiamo poi a Sarajevo. Dopo il pranzo libero, ci immergiamo nella Baščaršija – il cuore turco ottomano i cui piccoli vicoli ospitano ancora vecchie botteghe artigiane e mani abili a lavorare tessuti, prodotti in pelle, metalli – e nella porzione di centro storico edificato negli anni della presenza austro-ungarica. Visitiamo i luoghi di culto di maggior rilievo delle comunità musulmana, ebraica, ortodossa e cattolica. Riferimento religioso, ma anche culturale, moschee, sinagoghe e chiese testimoniano l’antico spirito di rispetto e di apertura della città. Alla sera sono previsti cena al ristorante e pernottamento in hotel 4*.

Travnik. Moschea colorata. Foto LB
Travnik. Casa natale di Ivo Andrić. Foto LB
Sarajevo. Foto LB
Sarajevo. Baščaršija. Foto LB
Sarajevo. Sinagoga sefardita. Foto LB
Sarajevo. Vecchia chiesa ortodossa. Foto LB

Al mattino ci rechiamo alla Casa di Svrzo – un gioiello dell’architettura ottomana di fine ‘700, che ci fa calare nell’atmosfera della Sarajevo di un tempo! Dedichiamo poi tutta la nostra attenzione alla Viječnica, l’edificio di fine ‘800 in stile neomoresco, realizzato dalle autorità asburgiche per ospitare il Consiglio comunale di Sarajevo e divenuto poi Biblioteca Nazionale ed Universitaria. Risorta dopo il devastante incendio provocato dagli assedianti nell’agosto del 1992, ora la Viječnica è in cerca di una nuova identità. Dopo il pranzo libero riserviamo il pomeriggio a luoghi ed angoli di Sarajevo che ci permettono di averne una visione più ampia, di approfondire le nostre conoscenze e le nostre emozioni, lasciando anche spazio, per chi lo desidera, a visite in proprio, a momenti di “intimità” con la città. Tra le varie proposte, spicca la visita all’antico cimitero ebraico, che con le sue differenti sepolture sefardite ed ashkenazite testimonia la presenza di lunghissima data della comunità. Rimane aperta per ciascuno la possibilità di visitare in proprio musei e istituzioni culturali come, ad esempio, l’ex “Museo della Rivoluzione” – ora parzialmente convertito in “Museo dell’Assedio” – o il notissimo “Museo dell’Infanzia in tempo di guerra”. Cena in ristorante in centro città e pernottamento in hotel 4*.

Sarajevo. Viječnica. Foto Elena Tognotti-Massimiliano Trenta
Sarajevo. Viječnica. Foto LB
Sarajevo. Casa di Svrzo. Foto LB

Passiamo dalla Bosnia all’Erzegovina con un progressivo cambio del paesaggio, che dal verde intenso della prima muta nella pietra bianca ed arida della seconda. Eccoci a Mostar, dove ancora una volta i rintocchi delle campane si mescolano ai richiami alla preghiera dei muezzin. Visitiamo la Čaršija, l’antico centro storico turco ottomano, impreziosito da splendidi protagonisti: il fiume Neretva, di colore verde smeraldo, con la sua corrente rapida che disegna incessantemente linee e cerchi sotto la pancia dello Stari Most; il Ponte Vecchio: opera coraggiosa, realizzata nel ‘500 con ardite tecniche costruttive, simbolo d’incontro tra Oriente e Occidente, restituito alla città e al mondo intero dopo il suo abbattimento avvenuto nell’autunno del 1993; e infine l’antica Moschea intitolata a Koski Mehmed Pascià, che guarda il “Vecchio” dritto dritto negli occhi. Vecchia e nuova Mostar s’intrecciano con le loro mille storie di un passato di convivenza ed un difficile presente di separazione tra la parte occidentale – a maggioranza croata – e la parte orientale – abitata in larga parte da Bosniaci musulmani. Dopo il pranzo libero sostiamo a Počitelj per una passeggiata nell’antico centro turco ottomano su cui vigila l’UNESCO. Disteso lungo l’intero fianco del monte, caratterizzato da stretti viottoli e dalla natura mediterranea che abbraccia le abitazioni tradizionali, Počiteljcolpisce per la sua architettura e per gli spazi di vita in cui si sposano orti-giardino e case in pietra. Dominando la valle del fiume Narenta (Neretva), Počitelj ha rivestito per secoli un rilevante ruolo strategico-militare, quasi porta d’ingresso tra il mondo adriatico e il cuore dei Balcani. Lasciamo quindi la Bosnia-Erzegovina per entrare in Croazia. A Signo (Sinj) ci aspettano cena e pernottamento in hotel 3*.  

Mostar. Stari Most. Foto LB
Mostar. Stari Most. Foto LB
Mostar. Čaršija. Foto LB
Počitelj. Foto LB
Počitelj. Casa Kapetan Gavranović. Foto LB

Ci avviamo verso l’Italia lungo l’asse Spalato-Fiume-Trieste, prevedendo una sosta per il pranzo libero in riva al Mare Adriatico, nella città costiera di Senj (Segna): un tempo covo dei pirati Uscocchi è oggi nota anche come “città dell’alfabeto glagolitico”. Discesa dei partecipanti presso i punti stabiliti all’andata e alla Stazione FFSS di Mestre. Arrivo a Trento in serata.

Senj-Segna. Monumento ai marinai della LPL. Foto LB
Senj-Segna. Vista delle isole di Prvić-Provicchio e Krk-Veglia. Foto LB

NOTA: Il programma può essere soggetto a variazioni, sia prima che durante il viaggio, per ragioni sanitarie, in base alle condizioni climatiche, alle regole e alle indicazioni di qualunque genere imposte dalle autorità, alle condizioni della circolazione stradale e dei mezzi di trasporto utilizzati, alle regole di accesso imposte dai siti di visita, alle festività, alle esigenze dei viaggiatori e delle strutture che ospitano il gruppo di viaggiatori e per sopravvenuta indisponibilità di uno o più guide e partner.

QUOTA DI PARTECIPAZIONE

18 partecipanti: € 1.020,00

16 partecipanti: € 1.080,00

14 partecipanti: € 1.160,00

Supplemento stanza singola: € 120,00
(Disponibilità stanze singole sino ad esaurimento)

Iscrizione annuale all’Associazione Viaggiare i Balcani da saldare in viaggio: € 10,00

LA QUOTA COMPRENDE
. Viaggio in minibus riservato
. Mediatore culturale dall’Italia, membro dell’associazione Viaggiare i Balcani
. Pernottamenti con prima colazione in hotel 3*/4*
. Cene dal giorno 1 al giorno 5
. Visite guidate come da programma ed ingressi: Travnik: Casa Natale di Ivo Andrić – Sarajevo: Vecchia Chiesa Ortodossa, Sinagoga ebraica, Casa di Svrzo, Biblioteca Nazionale e Universitaria (Viječnica) – Mostar: Moschea Koski Mehmet Pascià
. Assicurazione medico, bagaglio e annullamento AXA

LA QUOTA NON COMPRENDE
Pranzi # Cena del giorno 6 # Bevande a cena # Visite non indicate nella voce “La quota di partecipazione comprende” # Extra personali # Tutto quanto non specificato ne “La quota di partecipazione comprende”.

ATTENZIONE! E’ richiesto ai partecipanti di segnalare ogni eventuale intolleranza, allergia ed esigenza collegate al cibo, nonché ogni eventuale patologia medica, che possano rilevare nel corso dello svolgimento del viaggio. L’organizzazione non è responsabile per segnalazioni non effettuate dagli interessati. 

DOCUMENTI DI VIAGGIO NECESSARI

. CARTA D’IDENTITA’ in corso di validità senza rinnovo con timbro oppure PASSAPORTO in corso di validità. Entrambi i documenti devono avere un termine di scadenza superiore di almeno 3 mesi rispetto alla data di rientro dalla Bosnia-Erzegovina. Per ulteriori dettagli si veda il sito del Ministero degli Affari Esteri (www.viaggiaresicuri.it). Si richiede di portare con sé anche la TESSERA SANITARIA

INFORMAZIONI E ISCRIZIONI

Iscrizioni sino ad esaurimento posti: minimo 14, massimo 18 partecipanti.
Acconto di € 450 da versare all’atto dell’iscrizione. Saldo entro il 06.03.2026.
Se il numero minimo non verrà raggiunto 20 giorni prima della partenza il viaggio verrà annullato e l’acconto versato interamente restituito

Per informazioni e iscrizioni presso l’AGENZIA VIAGGI ETLI
DANIELE BILOTTA – 0464-43.15.07 (ore 9.00-15.00) – daniele.bilotta@viaggiareibalcani.net
indicando in oggetto “Pasqua in Bosnia-Erzegovina 2026”

Per informazioni è possibile contattare
LEONARDO BARATTIN – 328.19.39.823 – leonardo.barattin@viaggiareibalcani.net
membro dell’associazione Viaggiare i Balcani e curatore dell’itinerario

ORGANIZZAZIONE TECNICA

Agenzia Viaggi ETLI-TN, Soc. Coop. – Corso Rosmini, 82 – 38068 Rovereto (TN)
P.I. 00591080221 – N. Reg. A157038 – Compagnia assicurativa: AXA

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