Parlando di politica verde nella Regione bisogna tener presente innanzitutto della percezione da parte della popolazione locale riguardo l’ “idea verde”. Si tratta soprattutto del fatto che la politica verde non è ancora vista come una politica nel suo significato più popolare, ma come un ingaggio per la protezione dell’ambiente, coordinato tramite le attività delle organizzazioni non governative. Oltre a questo, la politica verde è considerata come un lusso dei Stati benestanti e delle società regolate. Nei loro confronti si prova quasi un “invidia” per il semplice fatto che possono permettersi di occuparsi delle tematiche legate ai cambiamenti climatici dovuti al buco dell’ozono, mentre sull’agenda politica locale ancora domina lo statuto di Srebrenica, la questione del Kosovo, della “terza entità”, e altri temi sui quali i politici si confrontano ancora senza successi visibili.
Ma la politica verde rappresenta molto di più della semplice cura dell’ambiente. I suoi principi politici sono riassunti nella Carta Globale dei Verdi e si fondano sui valori di Saggezza ecologica, Giustizia sociale, Non violenza, Sicurezza mondiale, Sostenibilità e Rispetto delle Diversità.
Anche se di solito i sostenitori di tale orientamento vengono identificati come appartenenti alla “sinistra” politica, essi considerano comunque l’approccio “verde” un’alternativa alle ideologie politiche tradizionali come il socialismo, il conservatorismo e il liberalismo.
Pero’, nonostante la marginalizzazione del proprio ruolo, e il non riconoscimento della determinazione dell’ agenda politica verde da parte dei protagonisti della vita politica regionale, la politica verde comunquesta prendendo piede nei paesi del Sud – Est Europa questa conferenza e’ stata la buona l’occasione per presentare la sua storia, lo sviluppo e lo stato attuale. L’incontro ha rappresentato anche l’occasione per scambiare le esperienze con i colleghi dell’ Unione Europea. Ralf Fucks, presidente della Fondazione “Heinrich Boll”, ha aperto la conferenza alla quale hanno partecipato oltre 100 persone, possiamo dire i piu importanti protagonisti della politica verde della regione, sia della politica ufficiale che del settore civile e delle comunicazioni. La conferenza E’ iniziata con la presentazione dello sviluppo della politica verde nei paesi del Sud – Est Europa cioe. in Serbia, Bosnia – Erzegovina e Croazia. un’interessante introduzione è stata fatta da Zoran Gavrilović, sociologo di Belgrado, da Adnan Rodić, giornalista di Sarajevo e da Srƒëan Dvornik, Lista Verdi di Zagabria. Anche se ognuno dei paesi nominati ha le sue specificità, essi hanno pur sempre molte cose in commune, che nella maggior parte dei casi riflette la subordinanza della politica verde alle cosidette questioni esistenziali legate alla vita quotidiana, sociale e strettamente politica.
Risulta infatti che La politica verde nella regione si manifesta maggiormente tramite lo sviluppo del settore civile e le attivita’ legate alle organizzazioni non governative oltre che ai partiti politici con il suffisso “verde”.
Oltre a questo abbiamo avuto l’occasione di ascoltare gli interventi delle due parlamentari europee Gisela Kallenbach della Germania e di Urlike Lunacek dell’ Austria. parlando delle esperienze e dello sviluppo dei movimenti verdi, ma anche di quelli pacifisti e femministi, le parlamentari hanno ribadito l’ importanza dell’ esistenza dei movimenti politici verdi.
i Loro interventi sono risultati un’ ottima introduzione alla discussione che è seguita, anche se limitata dal tempo a disposizione, cosi che molte domande e le relative risposte non sono state abbastanza elaborate. Si e’ discusso dell’assenza di strategie nazionali e dell’ orientamento locale delle ong, la necessita’ dell’ esistenza dei partiti politici verdi, del trasferimento degli operatori dal settore civile ai partiti politici, le resistenze dei capitali nelle applicazioni ai progetti di politica verde
Dopo la pausa pranzo e’ inizata la seconda parte dell’incontro: “Nuova/vecchia Europa – la prospettiva verde della sicurezza nella regione bih”. sono intervenuti sul tema Joost Lagendijk, parlamentare europeo olandese, Gordan Bosanac di Zagabria (Centro studi per la pace) e Srƒëan Gligorijević, ISAC Fond (Centro per le relazioni internazionali della sicurezza). Si e’ discusso sulla prospettiva verde e la situazione della sicurezza nella regione, della comprensione del significato del termine “sicurezza”, che di solito si collega all’ aspetto militare e statale. Srƒëan Gligorijević ha parlato delle possibilita di prevenzione delle catastrofi naturali come di una componente fondamentale della politica sulla sicurezza dei Verdi. e’ stato sottolineato inoltre il problema della mancanza di coordinamento tra la politica della sicurezza nella regione e il coordinamento dei potenziali soggetti riguardo la politica verde e quindi del processo di costruzione della cultura e della sicurezza nei Balcani.
Si e’ parlato anche del Kosovo che rappresenta la questione piu attuale della sicurezza nella regione.
Una discussione molto interesante e’ seguita dopo l’intervento di Gordan Bosanac del Centro studi per la pace, che ha discusso dell’ingresso della Croazia nella NATO. Secondo la sua opinione questo processo non e’ seguito dalla discussione pubblica che coinvolge i cittadini, e la NATO si presenta come l’unica soluzione, nonostante che una grande parte della popolazione sia contraria. Gordan, attivista e pacifista, ha presentato le possibili alternative all’ingresso nella NATO da parte del suo Paese.
il Secondo giorno della conferenza si e’ tenuto nel primo pomeriggio, e il tema era: “L’energia e l’economia – le possibilita dello sviuppo”. sono intervenuti Mirza Kušljagić della facolta’ di elettrotecnica di Tuzla, Ralf Fucks, presidente della Fondazione “Heinrich Boll”, e Aleksandar Kovaćević. l’esperto per l’energia di Belgrado. S’ e’ parlato di ristrutturazione del settore elettroenergetico e della creazione di un mercato di energia elettrica nella regione del Sud – Est Europa. Si e’ parlato anche dell’influenza che lo sviluppo del settore eletroenergetico ha sull’ambiente. Si e’ concluso che lo sviluppo del settore deve essere basato sul concetto di sviluppo sostenibile e che la strategia dello sviluppo del settore deve definire i meccanismi del’implementazione e democratizzazione del processo decisionale nel settore, essendo quest’ultimo legato principalmente al bene publico.

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