Di solito si fa per motivi ricreativi, o per passione, ma non raramente e’ usato dagli ornitologi (branca della zoologia specializata nell’osservazione degli uccelli), i quali usano piu’ metodi scientifici.
Il territorio della Serbia e’ molto ricco di varietà di habitat e specie di uccelli, tra i quali molti appartengono a specie rare o in via di estinzione. Secondo la Lega per l’azione ornitologica della Serbia il numero di specie registrati nel paese e’ 360, 260 dei quali fanno il nido su questo territorio. Tra questi, 100 (il 40% del totale) specie di uccelli si trovano nella lista delle specie che necesitano di misure di salvaguardia (secondo Species of European conservation concern – SPEC) e cinque di loro sono considerate globalmente minacciate (anatra bruna, l’aquila incrociatore, belonokta vetruška, great bustard e crake)
Tale potenziale è attraente per i turisti provenienti da tutto il mondo, poichè il bird-watching si sviluppa sempre piu’, diventando un fattore importante di guadagno nel settore turistico. Inoltre, questo tipo di turismo rappresenta l’alternativa ad una gestione della natura non sostenibile (la caccia, la pesca), un particolare interesse raccomandato anche dalla Strategia per lo sviluppo del turismo della Repubblica di Serbia.
Purtroppo, la storia degli uccelli in Serbia ha anche il suo lato negativo. Gli studenti del programma “il giornalisma di ricerca e la criminalita’ organizzata” di Mediacentar di Sarajevo e del Centro per giornalismo investigativo di Zagabria, hanno dimostrato l’esistenza della cosiddetta “mafia degli uccelli”, che si occupa dell’organizazzione della caccia illegale alle specie protettte di uccelli della Vojvodina. Nella preparazione e realizzazione di queste attività, che presentano tutti gli elementi della criminalità organizzata, i protagonisti sono i commercianti degli uccelli – vivi e morti -, e le illegali agenzie del turismo di caccia. Secondo alcune fonti, il costo di un soggiorno di tre giorni (fine settimana) per i cacciatori stranieri (per la maggior parte provenienti da Italia, Germania e Olanda), supera la cifra di 2000 euro. Con il desiderio dei cacciatori di portare con sè quello che hanno catturato, finisce la caccia ed inizia il contrabbando. Il problemma e’ di opinione pubblica da quando, nel 2001, la polizia italiana nel’azione “Uccello dei Balcani” aveva rivelato l’esistenza del contrabbando delle decine di migliaia di specie minacciate e protette di uccelli.
Secondo i rapporti del Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP) e della Convenzione sul Commercio internazionale delle specie di fauna e flora selvatiche minacciate di estinzione (CITES ), si stima che con il commercio di animali selvaggi ed esotici ogni anno si guadagnano circa 20 miliardi di dollari. La Serbia è tra i primi cinque paesi in Europa per questo tipo di criminalità. Secondo le organizazzioni che si occupano della difesa degli uccelli, nel contrabbando di questo tipo in un anno sparisce un milione di esemplari diversi. A causa dello sfruttamento eccessivo di caccia e contrabbando, alcune specie minacciate sono completamente scomparse, mentre tutte le specie di uccelli sono in diminuzione tra il 20 e l’80 percento.
Nonostante tutto, durante la conferenza sul bird-watching prevalevano toni più ottimisti. Gli esperti, sia stranieri che locali, parlavano delle risorse naturali della Vojvodina, della necessità di educazione e costruzione di infrastrutture che consentiranno di sfruttare le ricchezze naturali in modo sostenibile.
La conferenza è organizzata dall’Associazione per lo sviluppo del turismo “Visita Voivodina”, con il sostegno del Segretariato per la protezione del’ambiente e lo sviluppo sostenibile della regione della Vojvodina, ed infine l’Istituto per la protezione della natura della Serbia.

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