Per arrivare a Vardište ad esempio non ci sono cartelli stradali, e fino a qualche anno fa nemmeno la strada asfaltata.Vardište appunto … un villaggetto di quattro case, altrettante stalle e una moschea. Perso in mezzo alle colline, i pascoli, i boschi sopra Breza.
Qui é stato avviato un progetto di accoglienza turistica e imprenditoria femminile: una cooperativa di donne, sostenuta e finanziata dalla cooperazione italiana, ha sistemato alcuni spazi nelle proprie case per accogliervi turisti, ha ricevuto una formazione, ha messo in piedi un laboratorio di artigianato tipico e di cucina bosniaca. Gli ospiti ricevono l’accoglienza calorosa che si usa da queste parti, cibi fatti in casa e quasi sempre provenienti dall’orto, o dalla stalla, dei padroni.

Come Vardište sono tanti i villaggi sulle colline. In Bosnia tante persone ancora vivono nelle campagne. I campi vengono falciati, gli animali portati al pascolo, i frutti raccolti … e ci si muove spesso a piedi per stradine e sentieri.
Abbiamo trovato su queste colline una rete di sentieri molto fitta, ma a quasi esclusivo uso locale, sentieri di contadini. In queste zone solo attorno ai pochi rifugi alcuni percorsi sono segnalati. Eppure ci sono paesaggi stupendi, in cui la vista spazia per le colline, i prati, i boschi. Paesaggi punteggiati da greggi di pecore, contadini al lavoro nei campi, covoni di fieno. Capisco cosa dovettero provare i viaggiatori inglesi che nell’ottocento “scoprirono” la Toscana, o le dolomiti, come luoghi turistici. Vorremmo portare qui gli amici, gridare a tutti di venire, come i bambini quando trovano un animaletto strano impigliato nei rami.

Nasce così l’iniziativa di scegliere intorno a Vardište alcuni facili sentieri, di varia lunghezza e interesse, da segnalare e proporre in una piccola guida. Sentieri che si sviluppano da Vardište in tutte le direzioni, esplorandone i dintorni, collegandosi ad altre piccole reti di sentieri segnalati, a rifugi, a luoghi particolari nei dintorni. Seguiamo una via indicata dal Club Alpino Italiano e dalla Cooperazione Italiana, che nel 2006 hanno tradotto e pubblicato in Bosnia-Erzegovina il manuale della SAT “Sentieri. Pianificazione, segnaletica e manutenzione”.


L’idea é poi di farsi aiutare da tante persone, diverse per storia e provenienza, che col pretesto di offrire un servizio vengano a scoprire qualche angolo sconosciuto di un paese già di per sé poco conosciuto. Sono arrivati quindi dieci volontari e sette scout, che hanno lavorato assieme a sette o otto volontari bosniaci. Dal mattino presto per i sentieri, armati di vernice Bianca e rossa e pennello. Sono stati condotti da una guida bosniaca, e dai volontari in servizio civile a Breza, che avevano già percorso gli itinerari.
Alcuni pomeriggi, dopo il meritato riposo, sono stati organizzati incontri volti a conoscere un poco meglio la realtà del posto. Oltre al Mine Action Center abbiamo ascoltato ad esempio una professoressa, un albergatore e reduce di guerra, il centro giovani di Breza e “addirittura” il sindaco di Breza. Gli scout hanno organizzato due ore al giorno di giochi per i bambini al campetto della città.
Volevamo conoscere e far conoscere un pezzetto di Bosnia, e “battere” un pò la strada per favorire il passaggio di qualcun altro dopo. Con soddisfazione ho visto alcuni volontari e scout stupiti e sorpresi dei paesaggi e della gente, spiazzati da un paese ancora troppo conosciuto solo per luoghi comuni e tristi memorie. La Bosnia-Erzegovina, per tanti europei, é ancora come quelle zone che gli antichi romani marcavano sulle mappe con “Hic sunt leones”.

A Vardište da fine settembre saranno pronti sette percorsi escursionistici, dai trenta minuti alle sette ore di cammino. Sono segnalati con bolli a vernice rossi e bianchi secondo lo standard locale. Alcuni sono in parte percorribili in mountain bike. È in preparazione una guida escursionistica degli itinerari. La cooperativa “Vardište” sarà lieta di darvi consigli per scegliere il vostro percorso, e di ospitarvi dopo la fatica della camminata.

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