di Nicole Corritore
Percorrendo verso sud la “magistrala” che costeggia tutta la costa croata fino a Dubrovnik, a soli 25 km dopo Rijeka l’indicazione “Otok Krk” (Isola di Veglia) vi porterà a percorrere il ponte che collega l’isola alla terraferma. Inaugurato agli inizi degli anni ottanta fu indiscutibile la decisione di dedicarlo a Tito che morì nel maggio del 1981. Il Titov most _ ribattezzato Krcki most (il ponte di Krk) durante i conflitti degli anni novanta _ con le sue due altissime arcate rappresenta un ingresso di effetto sull’isola più grande dell’Adriatico, che ospita nella sua punta più meridionale il paesino di Baska.
Baska era luogo privilegiato di villeggiatura già ai tempi dell’Impero austro-ungarico, che vedeva i “grandi signori” partire in nave da Rijeka per sbarcare direttamente sul grande e vecchio zeleni mul (molo verde) del paese.
La sua profonda insenatura, affacciata a est sui monti costieri del boscoso Velebit e a sud l’arida isoletta disabitata di Prvic, offre uno spettacolo visivo dai contrasti piacevoli, ma crea anche condizioni climatiche molto particolari. Difatti l’isola di Veglia è conosciuta per essere uno dei luoghi dell’Adriatico con il maggior numero di specie vegetali, in particolare nei dintorni di Baska dove alcune di esse sono rare ed a rischio di estinzione. Il tutto è inserito in un susseguirsi di tratti carsici e colture di fichi, olivi e vite, ma anche di boschi caratteristici del Mediterraneo.
Dopo aver percorso 45 km dal ponte, la strada finisce e siete arrivati a destinazione se vorrete continuare dovrete muovervi a piedi o in barca, oppure tornare indietro sui vostri passi.
Nella parte vecchia del paese le auto non possono entrare e sarà quindi piacevole camminare lungo stradine tortuose di pietroni lucidi e bianchi (ed estremamente scivolosi in caso di pioggia, per altro rara) oppure lungo la camminata costruita negli anni sessanta che fino al porto costeggia il mare.
Fino ad allora il mare lambiva le case e ne sono prova i numerosi bar e ristoranti ritagliati in piccoli locali sotto il livello della passeggiata: questi erano veri e propri “garage” marittimi per le piccole imbarcazioni di legno dei pescatori.
Oggi il porto, racchiuso tra il zeleni e il crveni mul (molo rosso), offre maggior sicurezza alle imbarcazioni, per lo più piccole e di proprietà dei locali, anche se durante le giornate di forte bora non sono rari i casi di barche che perdono gli ormeggi con effetti disastrosi o di traghetti impossibilitati ad entrare nel golfo.

Tipica casa di Baska
Una delle maggiori caratteristiche di Baska, pubblicizzata dai tour operator, è la Vela Plaza, spiaggia di piccoli ciottoli lunga 1800 metri, che si apre dal paese lungo tutta la parte ovest del golfo. Sebbene su questa spiaggia sventoli dal 1999 la bandiera azzurra Europea, nell’ultimo decennio è divenuta meta di migliaia di bagnanti chiassosi e poco rispettosi dell’ambiente. Inoltre, durante il conflitto in corso negli anni novanta un minor controllo statale della gestione locale del territorio ha facilitato il nascere di strutture abusive, del tutto irrispettose del piano regolatore che hanno devastato il naturale aspetto dell’area più a ovest della Vela Plaza.
Altre sono invece le spiagge vero fiore all’occhiello di Baska, ma per raggiungerle dovete mettervi delle buone scarpe da camminata e sulle spalle uno zainetto con viveri acqua e crema da sole.
Il campeggio naturista
Alla fine del porto troverete l’indicazione per il famoso e bellissimo campeggio naturista “FKK Bunculuka”, inaugurato nel 1978 in una baia adiacente a quella di Baska. Il campeggio non domina il paesaggio, ma al contrario ne fa parte in maniera molto discreta. E’ stata mantenuta intatta la vegetazione che copriva in origine la vallata in cui si incunea, la spiaggia non ha subito alcun intervento strutturale, e il ristorante con il piccolo supermercato che si affacciano su di essa quasi non si vedono.
In una ventina di minuti, lungo una stretta stradina a strapiombo sugli scogli e una salita finale alla Fausto Coppi, raggiungerete quindi la spiaggia del campeggio, prima di una serie di spiagge una più bella dell’altra, tutte raggiungibili esclusivamente a piedi camminando sui sentieri tracciati lungo gli scogli, oppure in barca (se siete fortunati a possederne una) o prendendo i taxi boat (pochi e affollati) in partenza dal porto di Baska. Queste sono tutte spiagge naturiste e quindi è gentilmente richiesto di non far uso di costume da bagno, anche se viene ormai ampliamente tollerato chi rimane “vestito” il poliziotto che capitava sulla spiaggia e con fare burbero invitava (non gentilmente) i contravventori a svestirsi o ad andarsene, è un vecchio ricordo.

Un immagine dall’alto del Campeggio naturista di Baska
Campeggio naturista
FKK Bunculuka per informazioni
tel 00385 51 856806
fax 00385 51 856595
e-mail: fkk-unculuka@ri.hinet.hr
Itinerari a Baska
Cartina degli itinerari a piedi www.hotelibaska.hr/it_setnice.html
Su Goli Otok
www.linteditoriale.com/archivio2001/goli.html
Vela e Mala Luka
Fino alla lunga e selvaggia Vrzenica, ma detta anche “quinta spiaggia” dagli affezionati (calcolate che vi serve da Bunculuka circa una mezz’ora di cammino a passo lesto). Se siete dei buoni camminatori e non vi disturba il solleone delle stagioni calde, potrete anche azzardarvi a camminare per un’ora e mezza lungo sentieri ben segnati tra pietraie lunari e gromace (muretti a secco) e arrivare a Vela Luka e Mala Luka (grande e piccola baia). Queste due spiagge sono incuneate in due lunghi fiordi dove il belare delle pecore e lo sciabordio delle onde sono gli unici rumori che vi disturberanno in piena stagione dovrete solo avere un po’ di pazienza con coloro che le raggiungeranno in barca e magari non si dimostreranno provetti marinai.
A Vela Luka troverete una bettola aperta da due fratelli, Ivica e Tomislav, che una decina di anni fa decisero di utilizzare la preesistente casetta rifugio per farne un piccolo luogo di ristoro. Pesce alla griglia servita su tavoloni di legno e piatti che dipendono dalle condizioni atmosferiche dei giorni precedenti. Difatti da queste due spiagge, se si alza improvvisamente la bora, le barche dei visitatori e dei ristoratori non possono più muoversi. Ecco il perché dell’esistenza della casetta, dove non pochi malcapitati si sono ritrovati a passarvi la notte.
…riposano in pace
Se non siete amanti delle giornate passate a cuocervi al sole come dei raznici (spiedini di carne, specialità dalmata), potrete optare per una camminata che dal paese porta al cimitero Sv. Ivan, dove si può veramente dire che i morti riposano in pace difatti esso troneggia dall’alto di un monte alle spalle di Baska, e la sua terrazza offre una panoramica splendida su tutto il golfo: sul Velebit dove potrete intravedere il passo del Vratnik in direzione del Parco di Plitvice, l’isola di Rab, un tratto dell’isola di Losinj, la macchia verde dell’isola di Sv. Grgur e tanto mare blu a perdita d’occhio. Continuando oltre i cancelli del cimitero lungo il “put ka mjesecu” (il sentiero per la luna) vi inerpicherete ancora per un’ora circa all’ombra di boschi e ruderi di vecchie case di pietra, per arrivare al punto che renderà giustizia al nome del sentiero: una spianata lunare e infinita di pietre e pietruzze anticamera dei sentieri in direzione di Stara Baska, minuscolo paesino sulla costa ovest dell’isola di Krk.
Goli Otok, l’isola calva
Se invece vi piacciono le escursioni via mare, vale la pena imbarcarsi su una delle barche turistiche ormeggiate in porto e farsi portare sull’isola di Goli otok (Isola Calva) ad appena un’ora da Baska. Descritta egregiamente dallo scrittore Paolo Rumiz nel suo libro “La linea dei mirtilli”, fino al 1956 l’isola è stata un gulag per prigionieri politici e dissidenti, poi utilizzato come ergastolo fino alla sua chiusura. Il suo nome è legato al fatto che tutta la vegetazione sia stata bruciata dall’acido solforico versato sulla terra rendendola appunto “nuda” e poter così controllare meglio i movimenti dei prigionieri. Dal 1988 è permesso l’accesso all’isola che presenta intatte le strutture di detenzione, ma che accoglie i visitatori anche con un ristorante gestito da due ex-internati.
Al calar del sole
Al calar del sole Baska offre uno spettacolare quadro di Prvic, isola che ospita solo un faro, ma che al tramonto si colora di tutte le sfumature del rosso. Sedetevi allora al baretto “Malik” gestito da Sergej detto Zec, situato a metà della passeggiata lungomare e affacciato direttamente sul mare. La musica che vi accompagnerà è diversa da quella degli altri bar di foggia più “moderna”: musica anni settanta, jazz, classica e musica di gruppi ex-jugoslavi che dopo un decennio di censura si ricominciano a sentir echeggiare anche in Croazia.
Per gli amanti del dolce, una pausa alla piccola Tri Jagode (tre fragole), la più antica pasticceria-gelateria esistente oggi a Baska, non può mancare. Di proprietà del vecchio Sukrija, albanese di Macedonia che ha visto nascere in Croazia una decina di figli (ma la leggenda dice che ne abbia molti di più), assaggiate la kremsnita, dolce a forma di cubo fatto di crema contenuta tra due strati di pasta sfoglia, accompagnata dal caffè turco che qui si beve ancora come prima dell’ultimo conflitto.
Per concludere in dolcezza, se venite a Baska nel mese di luglio e agosto non potete mancare il rifornimento di miele di salvia al banchetto posto all’inizio del viale del cinema (Ulica Uskocka), prodotto da Drena e Mladen, abili apicoltori dell’isola.
Itinerari a Baska
Cartina degli itinerari a piedi www.hotelibaska.hr/it_setnice.html
Su Goli Otok
www.linteditoriale.com/archivio2001/goli.html

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