Sedicesimo post – 17 ottobre 2011

tag: cibo, cucina, Montenegro, viaggio

In Montenegro ci è capitato di mangiare la carne più morbida e gustosa dell’intero viaggio, in una spartana taverna situata nel gomito di un tornante, dopo mezza giornata passata in macchina, viaggiando con la lentezza imposta dalla strada serpeggiante che sovrasta e costeggia i canyon dei fiumi Ibar, Lim, Tara e Morača. Circondati da boschi fitti e scuri (d’altra parte, il nome del paese parla già da sé, in questo senso…).
Grossi pezzi di manzo cotti con patate, pomodori e profumati di maggiorana. La carne si scioglie in bocca, le patate sono sode e saporitissime nello stesso tempo. Chiaro che la materia prima è già notevole di suo… ma il segreto si chiama sač.
Sač è lo strumento, è il metodo di cottura, ed è il nome dato al piatto (“sač, piatto nazionale!” è la risposta ferma e decisa quando chiediamo suggerimenti su che cosa ordinare).
Il proprietario e cuoco, Dragan, come molti altri montenegrini ha lavorato in Italia e mastica la nostra lingua.
Ci spiega che è uno dei pochi in zona ad essersi costruito un forno tradizionale. Andiamo a vederlo: una struttura in muratura su cui ardono le braci, qui si posano le pentole (basse padelle di ferro senza manico), si coprono con un coperchio sempre di ferro (detto, appunto, sač) che viene poi ricoperto con altre braci. La cottura è lenta, il calore si diffonde in maniera uniforme, la carne acquista una morbidezza ed una succulenza uniche.
Su questo rustico parente dei moderni fornelli si preparano anche altre pietanze, per esempio le zuppe (come si vede in foto, accanto al sač c’è un’altra pentola, in cui quel giorno era stata cucinata una zuppa di pesce di fiume).
Auguriamo lunga vita a queste tradizioni…

Slow Cooking

Slow Cooking

Slow Cooking

CopyrightTesti e fotografie © Elisabetta Tiveron – Nicola Fossella 2011.
Tutti i diritti riservati.
Website: www.lastradadelcibo.com

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